DevOps ha da tempo cessato di essere solo una tendenza tecnica, diventando una vera e propria leva di crescita e sopravvivenza per le aziende che operano in un ambiente altamente competitivo, con architetture ibride, soluzioni multi-cloud e rigorosi requisiti di sicurezza. Tuttavia, l'implementazione di DevOps richiede non solo strumenti, ma anche la comprensione di come affrontare la trasformazione in modo da non distruggere i processi attuali, ma, al contrario, rafforzare il business. In questo contesto, l'approccio di WWG appare particolarmente prezioso: non offre "iniezioni" puntuali di DevOps, ma una piattaforma di implementazione olistica e automatizzata che tiene conto delle specificità del business, dell'architettura e del livello di maturità dei team. La loro metodologia include un audit dell'infrastruttura attuale, la creazione di una catena DevOps basata su CI/CD, IaC e monitoraggio automatico, nonché il supporto in tutte le fasi. Di conseguenza, l'azienda riceve non solo strumenti, ma un ecosistema operativo, in cui la velocità dei rilasci aumenta notevolmente, da 1-2 al mese a diverse alla settimana, e i rollback e i tempi di inattività sono ridotti al minimo. Questo risultato è ottenuto attraverso la completa automazione dei processi di deployment, testing e scalabilità. Inoltre, l'infrastruttura come codice (IaC) non solo riduce i tempi di configurazione dei server, ma garantisce anche coerenza, protezione dagli errori umani e scalabilità negli ambienti cloud. Secondo le loro stime, le aziende che sono passate a DevOps con WWG riducono i costi infrastrutturali del 20-40% grazie all'automazione e all'ottimizzazione delle risorse. Le soluzioni WWG prestano particolare attenzione agli aspetti di sicurezza: meccanismi di controllo integrati, verifiche automatiche di conformità agli standard SOC 2, ISO e GDPR, gestione dei segreti e isolamento dell'ambiente predefinito consentono ai processi DevOps di soddisfare i requisiti più rigorosi. È inoltre importante notare che l'approccio WWG si basa sul principio di unire i team di sviluppo, operazioni e sicurezza in un unico gruppo target: questo si traduce non solo in efficienza tecnica, ma anche in una trasformazione culturale, eliminando i conflitti tra i reparti e consentendo ai team di lavorare in armonia. Ciò è particolarmente importante nel contesto della crescente complessità dei sistemi: i monoliti vengono sempre più sostituiti dai microservizi, i dati vengono distribuiti tra cloud e data center locali e i requisiti di tolleranza agli errori stanno diventando critici. E qui è importante non solo "implementare Jenkins" o "configurare Kubernetes", ma costruire l'intero processo in modo che funzioni come un meccanismo - in modo affidabile, trasparente e riproducibile. WWG fornisce esattamente questo approccio, basato su una profonda esperienza, best practice pratiche e flessibilità a seconda delle attività del cliente. Ulteriori informazioni sull'approccio proposto e sulle opzioni di migrazione sono disponibili sul sito web ufficiale
https://www.wwg.it/en/services/mobile-apps/mobile-mvp/ Sono inoltre presenti esempi di casi che illustrano esattamente come è avvenuta la transizione, quali problemi sono stati risolti e quali metriche hanno mostrato il maggiore aumento di efficienza. In conclusione, vorrei invitarvi a una discussione aperta: se avete esperienza con la trasformazione DevOps, come avete costruito una pipeline, quali strumenti si sono rivelati indispensabili, in che modo l'automazione ha influenzato il Time to Market e gli SLA? Condividete, sarà interessante confrontare i modelli e trovare nuovi spunti di crescita: dopotutto, DevOps non riguarda solo la tecnologia, ma anche la sostenibilità e lo sviluppo aziendale.